Viaggio d’etichetta – Natale con i tuoi

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di Elisabetta Coppola

Viaggio d’etichetta – Natale con i tuoi… 

Sera della vigilia, in attesa della mezzanotte. Un po’ annoiata e distratta apro i regali e tra questi trovo un atlante e una guida di vini. Penso a uno scherzo o un errore. E’ vero, ho sempre detto che vorrei passare il periodo delle feste natalizie fuori dalla mia città, un bel viaggio lungo l’Italia ma non ci riesco mai. Comunque io non bevo… Ho aperto sicuramente un pacco non destinato a me. Osservo le bottiglie sulla tavola, i tanti ospiti hanno portato vini dalle loro città… Sfoglio l’atlante, sfoglio la guida, il viaggio di “etichetta”, comincia…  

Subito un NEBBIOLO rese incerto il percorso ma un DOLCETTO D’ACQUI, gentilmente, si fermò facendo ERBALUCE intorno. Una GATTINARA, sul ciglio della strada, miagolava per richiamare l’attenzione; aveva preso un BOTTICINO sulla zampa che curava, allontanandosi da casa, nel GARDA CLASSICO. Mi seguì OLTREPO’. In VALTELLINA i COLLI DI BOLZANO sembravano lontani. “TEROLDEGO io da che parte dovete andare”, mi disse un BIANCO DI CUSTOZA SUPERIORE, esperto del posto. Come è SOAVE questo tepore del sole di dicembre! E così proseguii, passando il CARSO REFOSCO, RAMANDOLO. Alle CINQUE TERRE, al tramonto, guardai con stupore il GOLFO DEL TIGULLIO ROSATO. Si avvicinò a me una CAGNINA; più indietro, la sua padrona discuteva con un REGGIANO NOVELLO che la rimproverava. “PAGADEBIT”, le diceva, “prima di andare dal tuo amato BRUNELLO che a S. GIMINIANO fa finta di essere un VIN SANTO”. Li lasciai discorrere perché il LAGO DI CORBARA, che volevo presto raggiungere, era ancora distante. Ad ORVIETO, emozionata, una LACRIMA DI MORRO scese dai miei occhi e il viso mi diventò ROSSO CONERO. Il panorama intorno a me ricordava pittorici paesaggi rinascimentali e ingenuamente chiesi ad un leggero ALEATICO la via più breve per proseguire:” EST, EST, EST!”, mi rispose. Ma mi ritrovai in un BIFERNO inimmaginabile! Perché CONTROGUERRA è difficile andare? 

A CAPRI e ISCHIA trovai la pace, una GIOIA DEL COLLE, finalmente! Un CILIEGIOLO mi nutrì dolcemente e più avanti mi fermai sotto un SALICE SALENTINO ad osservare il mare. Una sosta, prima di proseguire verso sud. Sul POLLINO, voci lontane facevano eco: “MELISSA!”, sentii chiamare. “CONTESSA ENTELLINA”, una voce rispose. Avevo varcato l’ETNA BIANCO, borbottante. Un NERO D’AVOLA si avvicinò, mi raccontò la sua lunga storia e del FARO in cui viveva. Volevo vederlo ma lui non aveva più tempo per me e CIRO’, diretto verso un NURAGUS solitario. Lo seguii, anche se sentivo lontane CANNONAU. Ma io, DOLCE e FRIZZANTE come l’aria che respiravo, SECCO e ROSATO per il tepore del debole sole invernale, AUSTERA e un po’ INVECCHIATA mi fermai per gustare il sapore di un lungo cammino. 

All’improvviso qualcuno mi sveglia. Bicchieri vuoti intorno a me, troppi … 

Comunque io non bevo mai…neanche a Natale!  


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